DISFUNZIONI ATM

E’ una grande famiglia  di patologie più o meno invalidanti che possono coinvolgere i muscoli della testa e del collo e contemporaneamente le Articolazioni Temporo Mandibolari, da cui il termine di disfunzioni ATM.

La sintomatologia può arrivare a livelli di complessità e dolore molto variabili ed importanti. Questo perché il distretto della testa è il più innervato di tutto il corpo umano. Vi  hanno decorso molti nervi ed è sede di moltissime terminazioni sensoriali. Alcune di queste hanno a che vedere con l’equilibrio, la vista e l’udito. La genesi è multifattoriale e cioè molti fattori, tra cui le “abitudini muscolari sbagliate”, concorrono alla creazione di quadri variamente complicati.

Tra tutte molta importanza hanno il Bruxismo ed il Serramentodei denti. Con il primo termine si intende lo stringere i denti e contemporaneamente muovere la mandibola, strofinandoli con forza. Con il secondo sui intende l’abitudine allo stringere, senza movimento, esercitando forze pressorie notevoli.

I nostri denti son fatti per andare a contatto un certo numero di minuti al giorno. Andiamo in contatto alla deglutizione (quando ingoiamo) e parzialmente in masticazione. Ma utilizziamo denti e muscoli masticatori per scaricare Stress di qualsiasi tipo. Fisici (alzo un peso con le braccia ma prima faccio forza sui denti serrando), Mentali di qualsiasi tipo, per esempio in situazioni di dolore. Pensieri di preoccupazione portano a stress e iperfunzione dei muscoli masticatori. Tutto questo sovraccarico può essere di notte, di giorno o coinvolgere sia l’uno che l’altro periodo. A seconda dell’entità e della durata, e a seconda del paziente più o meno “restistente” si possono  avere sintomi variabili. Questi sono prima muscolari e poi successivamente si possono sommare sintomi e danni articolari.

Da questa brevissima analisi deriva che l’approccio a queste patologie può essere ortodontico (casi di giovani o adulti con dentature integre complete), oppure riabilitativo protesico (in casi di bocche con denti mancanti e/o presenza di lavori protesici preesistenti). Questo perché disponendo i denti in un certo modo “scarichiamo la forza ” in maniera meno distruttiva per muscoli e soprattutto articolazioni.